Il miele è un bene alimentare che viene utilizzato da tantissimo tempo dall’uomo fin dai tempi dei nostri antenati Habilis.
Le api sono il principale motore della produzione di miele, per questo bisogna salvaguardare questa specie animale, affinché questo processo non possa diminuire o per qualche modo estinguersi.
L’esecuzione che avviene da tantissimi anni è un processo che si concentra nella raccolta del nettare e del polline.
Le api in questa prima fase si servono della loro proboscide e organi correlati per risucchiare la melata dal fiore, invece le operaie tramite la loro peluria raccolgono la polvere dorata la lavorano a palline fino a che la trasportano raggiungendo le cestelle.
Quando terminano di raccogliere la melata si recano nel favo depositando melata e sostanze salivari. Attraverso la loro danza indicano alle compagne dove recarsi per trovare maggiore risorse di sostanze. Con il movimento alare riescono a fa evaporare l’acqua contenuta nel nettare.
Come detto precedentemente aggiungendo questi enzimi che sono presenti nella loro saliva riescono a dare il processo di trasformazione dal miscuglio in miele.
Prima di terminare il loro lavoro nella cella chiudono il favo con una cera che riescono a produrre attraverso la ghiandola cerifera.
Da qui poi l’apicoltore inizia la fase di estrazione.
Durante la prima fase si portano i melari nel laboratorio dopo che si sono estratte le api, e si accatastano.
Viene tolto poi il tappo creato precedentemente da loro stesse per far fuoriuscire il miele.
I telaini grazie alla forza centrifuga del mielatore fanno fuoriuscire tutto il miele dai favi e successivamente il miele viene riposto in dei grandi contenitori in acciaio inox, per farlo riposare, questo passaggio viene chiamato decantazione.
In questa fase di riposo vengono a galla sia le impurità che l’aria, creando uno schiuma che viene poi eliminata; così il miele viene invasettato o versato in latte o fusti.
Nelle immagini sottostanti vi mostriamo le nostre arnie.